Studio Legale Daniela Dondi
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Comunicazione elezioni C.O.A. 2019-2022

Cari Colleghi,

 tra poche settimane si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine che ho avuto l’onore di presiedere durante l’ultimo quadriennio.
L’attuale normativa elettorale prevede un limite di due mandati ed ho intenzione di presentare la mia candidatura per mettere a disposizione del nuovo Consiglio, attraverso un eventuale ultimo incarico, l’esperienza fin qui maturata.
Mi rendo conto che il nostro Ordine si trova in una situazione per certi versi critica: da un lato non è procrastinabile la necessità di procedere ad un profondo rinnovamento, d’altro lato sono intimamente convinta che sarebbe azzardato affidare ad un Consiglio interamente di nuova nomina il funzionamento di una macchina burocratica complessa qual è, senza dubbio, la nostra istituzione.
Serve un collegamento tra chi ha vissuto ed affrontato le difficoltà del passato e chi sarà destinato a superare quelle del futuro.
Abbiamo bisogno di avvicinare tutti gli iscritti alle dinamiche dell’Ordine, di investire sui giovani e di coinvolgere gli scettici, perché il futuro della categoria sarà condizionato anche dalla maturità che sapremo attestare nel dimostrarci uniti.
Per queste ragioni ho deciso di anticipare i tempi della mia candidatura e cercare di contribuire allo svolgimento di una elezione che possa far emergere il meglio delle professionalità del nostro Foro.

La ricerca di una miscela ottimale tra esperienza e prospettiva mi ha spinta a formare e a proporVi un gruppo di colleghi che mi auguro possano raccogliere il Vostro consenso.

Mi riferisco a:
Andrea De Rienzo (Consigliere uscente)
Paolo Pezzali (Consigliere uscente)
Giovanni Casara
Elena Lenzini
Marco Pellegrini
Dolores Reatti
Daniela Goldoni (Consigliere uscente)
Iuri Rudi (Consigliere uscente)
Vittorio Colomba
Ottavia Malagoli
Elisabetta Preci
Andrea Violi

Alcuni di essi hanno già maturato una significativa esperienza in seno al Consiglio, altri hanno generosamente offerto la propria disponibilità a candidarsi e a lavorare sulle idee ed i progetti che, in allegato, troverete brevemente riassunti.
Consentitemi, in ultimo, di ringraziare sinceramente i Colleghi insieme ai quali ho condiviso le responsabilità del Consiglio nell’ultimo quadriennio. A loro va la mia gratitudine per aver sottratto tempo alle proprie famiglie e ai rispettivi studi, e per aver prestato generose energie al servizio della categoria.


Un caro saluto,

Daniela Dondi

 

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI MODENA

ELEZIONI – GENNAIO 2019

Linee comuni di intervento:

1. Cooperazione

L’Ordine degli Avvocati misura l’utilità del proprio mandato attraverso le dinamiche di relazione sviluppate con le altre istituzioni rappresentative del territorio.

Il supporto – consultivo, organizzativo ed economico – che l’Ordine di Modena offre ai diversi uffici è essenziale per garantire l’espletamento stesso della funzione giurisdizionale.

Si tratta di un ruolo centrale che deve essere esercitato senza alcun senso di subalternità.

Ogni interlocutore, al contrario, deve percepire l’autorevolezza di un Ordine che non si limita a prestare le proprie risorse alle carenze altrui, ma che le investe per vederne crescere i frutti, al servizio del bene comune.

Si tratta di un impegno che non può e non deve coinvolgere la sola Presidenza o un nucleo ristretto di Consiglieri.

L’intero Consiglio dell’Ordine, condividendo e concordando linee comuni d’intervento, dovrà invece partecipare attivamente ad ogni riunione, tavolo tecnico o iniziativa in cui risulterà importante far sentire la voce della categoria.

Da questo punto di vista, risulterà di fondamentale importanza rafforzare ulteriormente l’intesa del Consiglio con la Camera Penale di Modena cui va riconosciuto di avere rappresentato, in questi anni, le necessità dei colleghi penalisti con grande efficacia e forte spirito di categoria.

2. Formazione

La formazione professionale non è solo un obbligo normativo, ma un’esigenza reale e diffusa che la nostra istituzione deve recepire e soddisfare.

L’Ordine di Modena conta centinaia di colleghi molto giovani, iscritti all’Albo solo di recente.

Chi li rappresenterà in Consiglio avrà il dovere di aiutarli a consolidare il proprio bagaglio di conoscenze.

Esiste, per altro verso, una concreta esigenza formativa che fa capo anche a colleghi meno giovani, soprattutto in ordine all’applicazione delle nuove tecnologie alla professione forense.

Servirà, pertanto, programmare mirati percorsi formativi, di natura generale e specialistica, collaborando con la Fondazione Forense e coordinando l’attività della Scuola di Formazione.

Per la realizzazione del progetto formativo il Consiglio non potrà affidarsi ai soli colleghi appartenenti al Foro: dovranno, invece, consolidarsi i rapporti con l’Università e le collaborazioni con altri Ordini, disponibili a mettere a fattor comune le risorse professionali disponibili.

3. Sostegno:

Nel recente passato, l’Ordine, attraverso il proprio Comitato Pari Opportunita, si è reso protagonista, tra le altre, dell’organizzazione di un “Corso specialistico per giovani avvocati in assistenza e consulenza legale per le aziende del settore biomedicale”.

All’esito del corso, ai colleghi che vi hanno partecipato è stata offerta la possibilità di collaborare con le più importanti aziende del polo biomedicale, assieme alle quali era stato preventivamente siglato un accordo di collaborazione.

Si tratta di un esempio virtuoso del sostegno che anche il prossimo Consiglio dovrà garantire ai professionisti più giovani, moltiplicando questo genere di iniziative e favorendo l’approccio della categoria al mondo del lavoro.

Esistono, tuttavia, anche altre aree di intervento in cui il Consiglio dell’Ordine potrà e dovrà cimentarsi:

- il rafforzamento del progetto alternanza scuola/lavoro;

- la sottoscrizione di convenzioni per l’erogazione, a costi contenuti, di servizi utili alla professione;

- la produzione di linee guida per il rispetto delle normative di settore;

- la sottoscrizione di protocolli di intesa per una migliore fruibilità dei servizi giudiziari.

Il prossimo Consiglio dovrà inoltre effettuare uno studio di fattibilità su un sistema di protezione comune dal rischio informatico, da mettere a disposizione dei propri iscritti.

Qualora progettabile, difatti, un sistema del genere consentirebbe a chi vi aderisse di ridurre sensibilmente i rischi di attacco informatico nonché i costi da sopportare per fare fronte alla sempre crescente esigenza di sicurezza.

4. Comunicazione.

Per quanto di valore, nessuna iniziativa può essere sufficientemente apprezzata, se non è adeguatamente conosciuta.

Una corretta informazione rafforza l’immagine dell’istituzione da cui proviene e ne rende le dinamiche trasparenti e verificabili.

Il prossimo Consiglio non solo dovrà aver cura di comunicare in maniera efficace verso tutti gli iscritti del Foro, ma dovrà anche aprirsi all’esterno, partecipando la cittadinanza e le istituzioni del proprio ruolo e delle proprie iniziative.

Il nostro principale canale di comunicazione è il sito internet istituzionale www.ordineavvocatimodena.it: un sito completo ed aggiornato, ma attualmente poco fruibile.

Sarà necessario procedere ad una revisione della sua architettura, semplificando la navigazione e l’accesso alle informazioni, ispirandosi alle Linee Guida di design per i siti web della pubblica amministrazione sviluppate dall’Agenzia per l’Italia Digitale.

Ulteriore sforzo dovrà essere profuso nella comunicazione attraverso i canali social, oggi i più adatti a raggiungere capillarmente tanto i comuni cittadini quanto il mondo delle imprese.

Non tutti gli iscritti, tuttavia, sono presenti sui social o hanno dimestichezza nella fruizione di contenuti on-line. Per questa ragione sarà opportuno rafforzare anche il tradizionale sistema di comunicazione via e-mail, attraverso l’implementazione di una newsletter.

All’interno della Commissione Informatica, pertanto, verranno individuate alcune risorse cui affidare una specifica delega alla comunicazione, affinché i relativi progetti vengano strutturalmente sviluppati e portati a termine.

5. Inclusione

Una significativa parte del Foro non conosce e non partecipa alle dinamiche del

Consiglio dell’Ordine, finendo per indebolirne la rappresentatività.

Sarebbe riduttivo addebitare il disinteresse dei colleghi a scarso senso di responsabilità: è invece compito del Consiglio profondere ogni sforzo per abbattere questa distanza e rendere chiaramente percepibile l’efficacia della propria azione.

Il prossimo Consiglio dovrà consentire ad ogni collega che abbia a cuore il buon funzionamento dell’istituzione di potervi partecipare, creando Commissioni che possano fungere da fattivo raccordo tra gli iscritti ed il Consiglio medesimo.